Gazzarra agli esami di economia politica della Facoltà di Giurisprudenza della SUN

Ludovico Feole e le ciarle strumentali di Ludovico Feole

Lesperto di molto presunto di economia ed infrastritture Ludovico Feole, segretario ad interim del PD
Lesperto di molto presunto di economia ed infrastritture Ludovico Feole, segretario ad interim del PD

Eccolo il pupillo di Bersani, il segugio rosso, la lepre intrepida da inseguire, la mente illuminata in materia di infrastrutture e spesa pubblica: il segretario ad interim del PD Ludovico Feole che inonda i media di proseliti improvvisi dal sapore vagamente opportunistico a favore dell’aeroporto di Grazzanise. All’improvviso Feole si risveglia dal letargo e dai torpori delle beghe delle primarie del PD per iniettare perle di saggezza  farcite di men che mediocre reclame elettorale a favore del PD e del candidato Arcangelo Correra, per ricordarsi con siderale ritardo di Grazzanise senza neppure un pizzico di sana autocritica. Il signor Feole che dubito abbia presente l’effettiva differenza che intercorre fra un costo incrementale e un costo indiretto si eleva a vate della scienza economica strumentalizzandone all’occorrenza aspetti politici ed istituzionali, suscitando lacrime di coccodrillo e pathos di bassa lega per le mancate occasioni di sviluppo per la provincia di Caserta indotte dalla Regione Campania. In realtà gli accrocchi campanilistici tanto cari a PdL ed esponenti napoletani del PD con cui Feole e compagni hanno condiviso da tempo immemore strategie, intese e comuni piani d’azione rappresentano l’unica causa reale che ha penalizzato l'aeroporto di Grazzanise quale priorità assoluta per la Campania a favore di Capodichino e degli innumerevoli interessi targati PD che vi gravitano intorno. Dove si trovava Feole quando in sede di consiglio regionale i suoi compagni di vecchia data, gli stessi politicanti coi quali ha spartito prebende, rendite di posizione e condiviso mille finte battaglie hanno votato due ordini del giorno che erano l'uno la copia fotostatica dell'altro, nei quali però non si faceva alcun cenno a Grazzanise quale priorità assolutaper la Campania e per la provincia di Caserta? E come mai leva alto il suo rosso latrato di  sommario rivoluzionario solo in campagna elettorale? Quali sarebbero i motivi  di ispirazione socialista che animano la succitata rivendicazione tardiva?  Troppi interrogativi, nessun contenuto edificante nella presunta svolta morale di questa sinistra votata alle carnevalate e al prestigio dei derivati finanziari.

 

Articolo pubblicato anche sulla prima pagina di Nationalcorner.it

 

Il testo del discusso professor D'Acunto
Il testo del discusso professor D'Acunto

 

Non sarebbe il monopolista come riferito da alcuni studenti in seduta d’esame ad influenzare decisivamente il prezzo di un bene in alternativa alla quantità da porre sul mercato secondo un assistente alla cattedra di Economia Politica della Facoltà di Giurisprudenza della Sun di S.Maria Capua Vetere presieduta dal professor Salvatore D’Acunto. Sembra che l’esimio assistente professore abbia pure negato nella medesima seduta, peraltro senza fornire idonee spiegazioni, che l’impresa sia un soggetto economico massimizzante la funzione obiettivo della produzione compatibilmente con le diverse combinazioni di fattori produttivi acquistabili al medesimo costo. E’ quanto emerge da alcune testimonianze riportate puntualmente da     astanti e professori esterni presenti agli esami di economia politica del 19 febbraio scorso presieduti dal dottor D’Acunto, disgustati dalle urla selvagge provenienti dalla commissione d’esame in contrasto col candidato. “L’economia è una scienza molto complessa” afferma Nando Silvestri, docente di economia politica e autore di  alcune analisi del pensiero economico dell’economista americano J.K. Galbraith  effettuate col prof. Antinolfi presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università “Federico II” di Napoli, chiamato  a commentare le succitate negazioni così poco avallabili. “Spesso taluni slanci apparentemente innovativi inculcati disordinatamente dai professori di governo e dai loro ribaldi manutengoli finiscono col confondere le idee e imprimere direzioni fuorvianti a studiosi e addetti ai lavori, soprattutto se urlate in maniera scomposta, antieducativa e, a quanto pare, copiosamente reiterata. Due sono le possibili interpretazioni di eventi così poco edificanti per la credibilità dell’università italiana: o siamo di fronte ad uno spiacevole malinteso in attesa di  urgenti chiarificazioni accademiche, oppure ci troviamo al cospetto di un riformatore dell’economia e delle metodiche paretiane in essa contenute,  briosamente ispirato dal genio di John Nash” conclude Silvestri

 

Decolla l'export grazie al Tarì di Marcianise

Un fiore all’occhiello dell’economia meridionale, un volano di sviluppo del reddito campano e nazionale a pieno regime, nonostante la crisi. Così si configura  il potenziale della produzione orafa di Marcianise nel 2012 secondo i primi risultati elaborati dai “think tank” locali e nazionali, particolarmente attenti alle evoluzioni dei “know how” acquisiti orgogliosamente dal Tarì, punto di riferimento economico e di marketing territoriale di nicchia. Le vendite all’estero dalla Campania riconducibili all’eccellenza locale del gioiello sono conseguentemente cresciute di circa il 50% con un balzo delle esportazioni maggiore del 33% rispetto all’anno precedente, quando il fatturato superava abbondantemente i sette milioni e mezzo. L’incremento delle vendite vantate dal distretto orafo di Marcianise è imputabile maggiormente all’ampliamento della domanda di preziosi e gemme da parte di Singapore e Giappone che hanno quasi raddoppiato nell’ultimo anno la richiesta dei monili realizzati a Marcianise. Non è azzardato proporre un accostamento del succitato incremento di domanda orientale di preziosi all’evoluzione economica dei paesi asiatici, maggiormente contraddistinti dal dinamismo finanziario sempre più vivace e promettente dei mercati emergenti. Tuttavia è necessario procedere verso modelli di esportazioni sempre più aggressivi, particolarmente protesi alla conquista di ulteriori mercati, anche grazie alla intraprendenza di nuove imprese e gruppi di acquisto che abbiano come obiettivo la conquista di nuovi “buyers” (clienti), soprattutto se si pensa all’incertezza economica che palesa il Vecchio Continente e alle odierne tendenze della crisi. Il continuo processo di rinnovamento già da tempo intrapreso e reso possibile dalla continua formazione di altissimo livello, unito alla specializzazione conferita dai corsi globali sulle gemme di colore si dimostreranno tangibilmente propizi.